Il 19 Giugno 1938 ricorre la finale dei mondiali di calcio: Adidas rinnova la partnership con gli azzurri
Siamo nel 19 giugno 1938 quando allo stadio Yves du Manoir di Colombes, vicino Parigi, viene disputata la finale del campionato mondiale di calcio, Italia-Ungheria.
Una partita senza precedenti, con due doppiette di Silvio Piola e Gino Colaussi impresse nella memoria collettiva che hanno portato alla vittoria per 4-2 della nostra Italia.
Stiamo parlando di un calcio in continua evoluzione e trasformazione. Da quel secondo mondiale vinto, dove è documentato per la prima volta l’utilizzo del branding (scritta “Coupe du Monde” posta sotto la palla da gioco), fino ai giorni nostri con l'arrivo del nuovo sponsor tecnico che vestirà gli azzurri.
Potremmo chiamarlo un “ritorno al passato” la decisione presa dalla Nazionale Italiana di calcio di affidarsi nuovamente all’azienda tedesca di Adolf Dassler, Adidas.
Dopo un ventennio, l’Italia abbandona ufficialmente Puma, sponsor dal 2003, per dare il bentornato all'azienda fornitrice della nazionale del periodo 1974-1978 (mai comparsa sulla divisa, per via delle norme allora vigenti).
Una decisione voluta da Gabriele Gravina, presidente dalla FIGC, per motivi di orgoglio: “Da 113 anni le Nazionali italiane di calcio rappresentano un simbolo di valori e di stile in tutto il mondo, l'Azzurro è un patrimonio nazionale che travalica lo sport perché trasmette sentimenti che uniscono persone diverse per età, genere e ceto sociale.”
Adidas e nazionale italiana: un binomio vincente
Nel 1970, al campionato del mondo, la casacca indossata dell’Italia appare di un azzurro intenso e lanetta leggera. Negli anni a seguire la divisa rimane pressoché invariata tranne nella disputa a Genova del marzo 1973 quando a Lussemburgo la maglia presenta maniche e bordo del collo di blu scuro.
L’incontro con il marchio Adidas avviene l’anno successivo. Nel 1974 si parla per la prima volta del nuovo sponsor tecnico nonché primo fornitore ufficiale degli azzurri. Nel campionato disputato lo stesso anno, la maglia venne realizzata dal maglificio Landoni (azienda fornitrice delle precedenti divise).
La sponsorizzazione con la marca tedesca è durata fino al 1978, quando l’unico “indizio” della presenza Adidas, le tre strisce bianche che sormontavano i calzettoni, scomparve dai giocatori.
La poca visibilità del primo sponsor ufficiale fu una decisione della Federazione Italiana Giuoco Calcio, la quale scelse di non far comparire sull'uniforme elementi riconoscibili e visibili che potessero intralciare la divisa azzurra.
Divisa nazionale italiana Adidas
A partire dal 1° gennaio 2023, FICG e Adidas hanno presentato la campagna “The Search – La Ricerca” e le nuove maglie delle Nazionali italiane di calcio maschili, femminili, giovanili, beach soccer, futsal ed e-sports.
La campagna realizzata per il nuovo lancio e per la rinnovata collaborazione tra Adidas e FIGC, include un Launch Film, con protagonisti Alessandro Del Piero, Martina Rosucci, Gianluigi Donnarumma e il cantante Blanco.
Una breve storia creata per raccontare lo sforzo di un ragazzo nella ricerca della nuova maglia Azzurra, una specie di “caccia al tesoro” ambientata in un bosco a tratti fiabesco.
L’idea alla base del trailer risiede nella volontà di trattare l’argomento di appartenenza e identità italiana che ci lega al Paese. Valori fondamentali, quelli citati, da trasmettere alle generazioni future che si riflettono nel passaggio di consegna tra un’icona calcistica del passato (A. Del Piero) agli idoli più acclamanti dai giovani d’oggi (G. Donnarumma, Blanco) fino a toccare il tema dell'inclusività (M. Rosucci).
La nuova divisa trae ispirazione dal corto, prendendo spunto dall’era calcistica-culturale italiana precedente e dandogli nuova luce, adattando l’immagine di passato glorioso a quella di futuro innovativo.
Nuova maglia Italia Adidas
I kit presentati al pubblico sono “Home” e “Away”. Il design di entrambe le uniformi prende ispirazione dal marmo, elemento culturale di origine italiana conosciuto in tutto il mondo (Bianco carrara, Perlato di Sicilia, Marmo di Candoglia per citarne alcuni) e ben rappresentato dal nostro paese attraverso opere d’arte e monumenti.
Il “kit Home” ripropone la texture marmorea sul classico colore azzurro, come da tradizione. Oltre il pattern individuabile sulla maglia e pantaloncini, sono presenti altri elementi caratteristici del Bel Paese.
Il Tricolore è stato inserito delicatamente sulle spalle: alle tre strisce caratteristiche Adidas è stato deciso di includere bordature rosse, bianche e verdi. Inoltre, il tricolore, è presente sulla bordatura e sui fianchi della maglia.
Altro elemento di origine storico-culturale è la presenza del richiamo alle incisioni romane. Il primo riscontrabile nella scritta “Italia” posta nel retro della maglia, il secondo nel numbering e lettering di calciatori e calciatrici.
Concludono il nuovo look Home i ricchi dettagli oro presenti sulle maniche e sul colletto. Il nuovo logo scudetto, ridisegnato per l’occasione, è stato termo-applicato sul petto di fianco al logo Adidas.
Il “kit Away”, da trasferta, valorizza in maniera accentuata l’effetto marmo offrendo un forte contrasto con l’utilizzo della base in “off-white”, bianca con venature oro e blue navy.
Entrambi i kit sono realizzati con l’utilizzo della nuova tecnologia "HEAT.RDY", per valorizzare e ottimizzare il comfort e la traspirabilità durante il gioco. Importante anche la volontà da parte della casa madre tedesca di utilizzare esclusivamente materiali 100% riciclati.
Il prodotto si completa con la jacket esclusiva double face “Anthem”, la maglia Pre-Match e i prodotti “Warm-up”. Tutta la collezione è disponibile sul sito ufficiale Adidas e rivenditori autorizzati.
Ci auguriamo che la ritrovata collaborazione tra l'Adidas e la nazionale italiana di calcio, segni una nuova era della squadra.
E tu quale fra i due kit preferisci? La nuova marmorizzata bianca o la classica azzurra? Quali altri elementi della nuova divisa ti affascinano di più? Fra tutti gli sponsor della nazionale italiana di calcio, quale collaborazione ti ha più emozionato?
Autore articolo: Federica D.S.