CIAK, si gira! 5 curiosità sui classici Disney
Il 5 dicembre 1901 nasce a Chicago l'uomo che dà vita ai sogni: Walt Disney. Curioso sul magico mondo dei cartoni animati della casa di produzione più amata da tutti i bambini? Non ti resta che leggere questo articolo.
La sua storia inizia quando la famiglia si trasferisce in Kansas, dove trova lavoro per circa un mese presso un'agenzia pubblicitaria che produceva spot con sagome di cartone. Qui conosce Ubbe Ert Iwerks- straordinario disegnatore- e scoppia la scintilla: Walt studia un modo per far muovere i disegni di carta, Ub disegna ogni giorno centinaia di schizzi. Iniziano così a sperimentare e nascono i primi Laugh-O-Grams, fotogrammi molto brevi di natura comica.
Successivamente, grazie all'aiuto economico del fratello Roy riesce ad aprire uno studio e, per tentare la fortuna, decide di trasferirsi a Hollywood fondando la sua prima casa di produzione, rinominata nel 1929 Walt Disney Productions.
Negli anni trenta inizia a produrre lungometraggi animati: il primo è Biancaneve e i sette nani, una pellicola innovativa che segna la storia dei cartoni Disney e apre la strada verso la produzione di molti altri classici come Fantasia, Pinocchio, Dumbo, Bambi, Cenerentola, Alice nel paese delle meraviglie, La bella addormentata, La carica dei 101.
Walt Disney: 34 anni di carriera (giustamente) riconosciuti in tutto il mondo
I capolavori Disney hanno sempre riscosso enorme successo e lo affermano anche i numerosi premi assegnati nel corso degli anni alla casa di produzione. Walt detiene il record di Oscar con 59 nominations e 26 vittorie; riceve la sua prima statuetta nel 1932 per il film Flowers and trees e "sbanca" con 4 premi nel 1954, aggiudicandosi il record di quattro vittorie in un'unica edizione.
Alla sua lista di prestigiosi premi si aggiungono 3 Golden Globe, di cui uno alla carriera, 4 Emmy Award e due stelle sulla Walk of Fame di Hollywood: Walt è il primo uomo ad ottenere così tanti riconoscimenti in ambito cinematografico.
Mickey Mouse- La mascotte del magico mondo Disney
Ecco la prima curiosità e riguarda l'inconfondibile mascotte Disney e la storia della sua nascita.
«Spero non ci si dimentichi mai di una cosa: tutto è cominciato con un topo». -Walt Disney
Nel 1927 Charles Mintz- distributore della Universal Pictures- decide di commissionare a Disney la produzione di un nuovo personaggio: Oswald The Lucky Rabbit. Il coniglietto diventa presto popolare e Mintz ne approfitta facendo segretamente firmare un contratto ai collaboratori Disney. L'unico a rimanere fedele è Ub Iwerks, che si rifiuta e svela l'inganno al suo amico Walt.
Delusi e amareggiati da questa vicenda i due creano un nuovo personaggio che possa sostituire il coniglio. Ub inizia così a modificare alcuni tratti di Oswald: diminuisce le dimensioni delle orecchie, trasforma la coda... E provate a indovinare cosa ne viene fuori? Un piccolo topolino, successivamente battezzato “Mickey Mouse”.
Per molti, Mickey è considerato l’alter ego di Walt, infatti fu lui stesso il primo a donare la voce al personaggio. Il 18 novembre 1928 Topolino debuttò al Colony Teather di New York, diventando il protagonista del primo cortometraggio sonoro e il personaggio animato più famoso e amato di sempre.
Il Libro della Giungla - L’ultimo film approvato da Walt Disney
Il libro della Giungla è un riadattamento Disney della raccolta di racconti The Jungle Book, realizzata dallo scrittore inglese R. Kipling. La trama del cartone animato si ispira solo alla prima sequenza di racconti, di cui Mowgli è il protagonista.
Walt teneva molto a questo progetto, tanto che per renderlo più realistico ed elaborato possibile mandò alcuni animatori in India a studiare dal vivo i paesaggi e gli animali tipici del luogo.
La leggenda narra che Disney tentò di ingaggiare i Beatles per doppiare i quattro avvoltoi del cartone, i quali indossavano lo stesso taglio a caschetto tipico della band inglese. Il manager del gruppo inizialmente accettò, ma John Lennon decise di opporsi e rifiutare l'offerta mandando a monte l'accordo, suggerendo che avrebbero dovuto assumere Elvis Presley. Gli avvoltoi rimasero comunque invariati e la canzone mantenne un doppiaggio british a onorare il quartetto originario di Liverpool.
Walt muore il 15 dicembre 1966, a soli 65 anni, durante la lavorazione del cartone animato arrivato nelle sale dieci mesi dopo; fumatore accanito, si era ammalato di cancro ai polmoni. Il Libro della Giungla è stato l’ultimo film supervisionato personalmente e ufficialmente dal fondatore Disney prima della sua morte.
La perdita generò il timore che senza di lui l’azienda sarebbe potuta fallire. Tuttavia, l'enorme successo de Il libro della giungla spazzò via ogni preoccupazione.
Alice nel paese delle meraviglie- Da Dinah a Oreste, una questione di doppiaggio
Questa curiosità riguarda il gatto domestico di Alice, che in Italia tutti conoscono come Oreste. In realtà, nel libro la gatta è una femmina e il suo nome è Dinah, ecco svelato il motivo del fiocco rosa al collo. Roberto de Laurentis decise di ribattezzare il personaggio per un'inevitabile questione di doppiaggio.
Nella scena del ricevimento del Cappellaio Matto e del Leprotto, Alice comprende che per evitare di spaventare il Toperchio non deve pronunciare la parola "Gatto". Nella versione originale inglese, la protagonista trova quindi l'escamotage di sillabare la parola C-A-T (gatto), tuttavia articolando la lettera finale T, confonde erroneamente il Cappellaio che pensa stia parlando di Tè, in quanto in inglese la pronuncia di "tea" e della lettera T è identica.
L'esigenza di cambiare il nome e il sesso del gatto nasce quindi per favorire la comprensione della scena a tutti gli spettatori italiani. Pertanto, Alice scandisce il nome O-res...te così che il Cappellaio sia libero di pensare al tè.
Sapevi che Alice nel Paese delle Meraviglie è il lungometraggio Disney che contiene più canzoni in assoluto? Walt ne commissionò circa 30, anche se poi nel film ne furono usate 20. La colonna sonora fu curata dal maestro Oliver Wallace, che ottenne la candidatura Oscar.
Pinocchio- Differenze tra la storia di Collodi e Disney
Per il suo secondo cortometraggio Disney prese ispirazione da “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino“, il romanzo di Carlo Collodi. Pinocchio è una storia italiana ambientata in un paesino toscano, di fatti Geppetto viene chiamato "babbo" dal protagonista, proprio come si usa fare dagli abitanti della regione.
Disney decise di modificare a proprio piacimento la trama originale in quanto riteneva che l'originale fosse a tratti troppo drastica e non adatta a un pubblico di bambini.
- Innanzitutto, la favola Disney non inserisce Mastro Ciliegia, personaggio di fondamentale importanza in quanto, all'inizio del libro, regala a Geppetto il pezzo di legno che diventerà il burattino protagonista.
- Altri cambiamenti coinvolgono due personaggi centrali: la Fata Turchina e Mangiafuoco. La prima, nel film viene descritta come un’entità divina che abita in cielo, una donna fatata con lunghi capelli biondi. L'originale Collodi è invece una figura molto più umanizzata, una bambina con i capelli turchini: "Allora si affacciò alla finestra una bella Bambina, coi capelli turchini e il viso bianco...".
Stromboli, rinominato Mangiafuoco nel film, viene dipinto come il burattinaio antagonista che un giorno userà Pinocchio come legna da ardere. Contrariamente, il libro lo ritrae come una persona burbera, ma dal cuore tenero.
- Gli animali protagonisti Disney sono antropomorfi, camminano a due zampe e indossano vestiti umani, pensiamo ad esempio al Grillo Parlante, al Gatto e alla Volpe. Collodi invece descrive questi personaggi come veri e propri animali con la sola capacità umana di saper parlare.
A proposito di animali Collodi racconta che Pinocchio, stanco di sentirsi rimproverare dal Grillo, decide di ucciderlo schiacciandolo sul muro con un martello. Questa drammatica scena venne considerata assai inappropriata per un pubblico formato da bambini, il Grillo Disney rimane quindi vivo e vegeto per tutta la durata della pellicola, assumendo il ruolo di narratore, cosa che nel libro non accade.
- Nel finale della storia entra in gioco la figura della balena, che Collodi definisce e descrive come "pescecane". E quando Geppetto, disperso in mare alla ricerca del figliolo perduto, viene inghiottito nella pancia del mammifero è Pinocchio a sacrificarsi e salvare il padre. Nel film questo eroico gesto basta a convincere la Fata Turchina e trasformarlo in un bambino vero. Collodi punisce Pinocchio più aspramente, e prima di ricompensarlo con la vita vera, decide di farlo lavorare e faticare.
La Principessa e il Ranocchio- La prima principessa afroamericana
Il cartone in questione è ambientato a New Orleans dove la protagonista è Tiana, giovane ragazza con un grande sogno: aprire un ristorante con buona musica ed ottimo cibo. Per far sì che questo sogno diventi realtà lavora instancabilmente tutto il giorno.
Tiana è la prima principessa Disney afroamericana ad apparire sugli schermi. La storia si ispira a una figura reale: Leah Chase, che insieme al marito trombettista jazz Dooky, negli anni '50 apre il Dooky Chase's Restaurant. Nel corso della loro carriera hanno avuto l'onore di cucinare per Martin Luther King, Sarah Vaughan, Obama e George W. Bush. Leah era molto più di una cuoca, era un'attivista che combatteva per la parità dei diritti civili e all'epoca, il suo era il solo e unico locale a New Orleans che permetteva l'ingresso agli afroamericani.
Fun Fact: Dopo l'uscita del film nella sale in USA si verificò un incremento di salmonellosi. Più della metà dei pazienti ricoverati erano bambine che, dopo aver visto La Principessa e il Ranocchio, avevano baciato delle rane con la speranza che si sarebbero trasformate in un principe.
Disney con le sue trasposizioni cinematografiche ci insegna che non si deve mai smettere di sognare e che i nostri più grandi desideri possono avverarsi se ci crediamo davvero. Walt sapeva a malapena disegnare, tanto che in un'intervista affermò: "Io sono come un'ape che vola di fiore in fiore cercando quel cibo che chiamano idee. E quando ho trovato le idee, le porto agli altri perché ci facciano il miele...".
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Autore articolo: Viola C.