Venerdì 13: quanto sei superstizioso?
La scaramanzia è una pratica superstiziosa diffusa in diverse parti del mondo che consiste nel compiere determinati rituali o evitare alcune azioni al fine di scacciare la sfortuna e attirare la buona sorte. Spesso la si utilizza per provare ad avere il controllo su eventi o circostanze che riteniamo particolarmente stressanti, quasi come se ci facesse sentire più sicuri e aumentasse le probabilità di far andare le cose per il verso giusto.
Le pratiche scaramantiche sono molto varie e possono includere l'utilizzo di porta fortuna da qualcuno donati, la ripetizione di frasi o gesti, l'indossare un indumento per le occasioni più importanti o il porre attenzione a numeri che riteniamo più fortunati, come quando osserviamo minuziosamente il volume della radio.
Venerdì 13 è un giorno ritenuto dai superstiziosi, di molte parti del mondo, particolarmente sfortunato. Non c'è una spiegazione scientifica, secondo alcune teorie potrebbe derivare da eventi storici o mitologici, come la presunta cena della cospirazione di Giuda e la crocifissione di Gesù che avvenne un venerdì 13. Ma anche a causa di eventi emersi nel corso degli anni che hanno scatenato una vera e propria tradizione.
Tra questi, Buckingham Palace che venne bombardata dai tedeschi il 13 settembre del 1940, un venerdì, o quando sempre in Gran Bretagna, il 13 gennaio 1989, indovinate di quale giorno della settimana, centinaia di computer sono stati infettati da un virus che cancellò diversi file di programma.
Stephen King, il re dell' horror, ha dichiarato di essere terrorizzato dal numero 13 e questa sua fobia prende il nome di triscaidecafobia. Lo scrittore non smette mai di leggere un libro, o di scriverne uno, alla pagina numero tredici e sale i gradini delle sue scale di servizio di due in due per evitare di "calpestare" il tredicesimo. Superstizioso o meno tutti i suoi testi sono degli spaventosi capolavori.
Personaggi famosi e i loro riti scaramantici
Ecco alcuni esempi di personaggi famosi che si sono fatti riconoscere per i loro riti scaramantici nel corso delle loro carriere. In particolare, sembrerebbero gli sportivi quelli più superstiziosi di tutti.
Valentino Rossi ha da sempre portato con sé una tartaruga ninja come portafortuna durante le gare, trasferita poi in seguito su tutti i suoi caschi. Prima di ogni Moto GP si accovacciava a terra vicino alla moto, accarezzava le sue pedivelle e poi iniziava a rivolgerle parole misteriose. Prima di montare in sella si sistemava la biancheria intima sotto alla tuta, sia avanti che dietro, saliva sulla moto sempre dal lato sinistro e una volta entrato in pista ripeteva l'azione della "smutandata" in piedi sul mezzo. Il nove volte campione del mondo ha dichiarato che si tratta di un rito che lo aiuta da sempre a concentrarsi e che ripeteva all'inizio della sua carriera (30- 40 anni fa) in quanto la tuta in pelle che aveva all'epoca era di una taglia sbagliata.
Anche Rafael Nadal non scherza con i riti e scende sempre in campo con una racchetta in pugno e le altre 5 nel borsone, si pone dinanzi alla sedia e inizia ad allestire la sua solita postazione: per primo poggia un asciugamano sulle ginocchia, dopo aver testato la giusta temperatura di due bottigliette d'acqua, una fredda e l'altra no, beve un sorso per ciascuna e le posiziona in fila facendo sì che le etichette siano rivolte verso il campo da gioco.
Prima dell'inizio del match si assicura che l'orlo dei calzettoni sia posto alla stessa altezza, poi con estrema attenzione a non pestare la linea tracciata fa il suo ingresso in campo, chiaramente il primo passo è col piede destro. Ma non finisce qui, qualche secondo prima del lancio della moneta fa un saltello, corre fino alla linea di fondo e si spera che non sia il primo a partire con il servizio. Questo perché prima di ogni battuta, il tennista ripete rigorosamente una serie di passaggi in modo maniacale, sfiorando quasi sempre il limite massimo di 25 secondi concessi:
- Su terra rossa pulisce con il piede la riga di fondo per renderla più visibile, poi dà dei colpi con la sua racchetta alla suola delle scarpe per rimuovere la terra.
- Inizia quindi una sequenza di piccoli gesti: si sistema i pantaloncini e gli slip, si tira su la maglia sulla spalla sinistra, poi su quella destra; si tocca il naso, mette a posto i capelli dietro le orecchie e infine si asciuga la fronte e la guancia con il polsino.
Durante la gara, invece, approfitta di ogni pausa per asciugare il sudore e al momento del cambio di campo cede sempre il passo all'avversario.
Qualcuno che invece sente la scaramanzia in modo diverso è Raymond Domenech, allenatore ed ex calciatore francese. L'astrologia sembrerebbe una sua forte passione, tanto che usava decidere la formazione della partita tenendo conto dei segni zodiacali dei giocatori della sua squadra e di quella avversaria.
Passiamo adesso al mondo della musica e alle tradizioni che vengono ripetute prima di salire sul palco.
Il rito pre concerto dei Foo Fighters? Tutti i membri bevono Jagermeister ballando una canzone di Michael Jackson dell'album Off the Wall. I Led Zeppelin, che ormai hanno abbandonato le vecchie abitudini, hanno dichirato il buffo caso del frontman Robert Plant che, nel 2007, pare si sia messo a stirare camicia e pantaloni prima dello spettacolo, convinto che lo aiutasse nella performance. Continuando a nominare band dall'incredibile successo non possiamo che fare una menzione speciale al chitarrista dei Rolling Stones. Keith Richards prima di ogni concerto richiedeva un pasticcio di carne ricoperto di patate (Shepherd's pie) che riteneva il suo portafortuna. Si narra che una volta rifiutò di montare sul palco perché un ragazzo della sicurezza aveva addentato il suo pasticcio preferito.
Concludiamo con un episodio che un po' ci tocca da vicino, perché si racconta che Bono, il frontman degli U2, pagò un biglietto aereo di prima classe, molto caro, per niente meno che il suo cappellino fortunato, senza il quale sembra non potesse esibirsi. La destinazione? Italia!
Perché ti racconto tutto questo proprio oggi? Beh, controlla il calendario e guarda che giorno è domani.
Autore articolo: Viola C.