Orologio dell'apocalisse: 90 secondi alla fine del mondo


27 febbraio 2023 | Viola C. | Festività ed eventi
orologio dell'apocalisse

In occasione della Giornata Mondiale dell'Orso Polare, che viene celebrata il 27 febbraio di ogni anno per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della conservazione di questa specie e sulle sfide che affronta a causa del cambiamento climatico, parliamo del famoso Orologio dell'apocalisse.

A cosa serve e che cosa indica l'orologio dell'apocalisse?

L'Orologio dell'Apocalisse, noto anche come Orologio del Giudizio Finale, è uno strumento creato nel 1947 dalla rivista scientifica "Bulletin of the Atomic Scientists" per rappresentare simbolicamente quanto si è vicini alla fine del mondo.

Il Doomsday Clock si basa su una scala di tempo dove la mezzanotte rappresenta l'ora fatidica e le lancette indicano quanto siamo vicini. Nel corso degli anni, gli scienziati che gestiscono l'Orologio hanno spostato le lancette avanti o indietro in base alla valutazione delle minacce globali.

Nel gennaio 2020 si è giunti ad un cambio dell'ora che segnava 100 secondi all'ora "X", il punto più vicino dalla creazione dell'orologio stesso. La decisione è stata presa in base all'aumento delle minacce rappresentate dalle armi nucleari, dal cambiamento climatico e dalla disinformazione sui social media.

Questo 2023 arriva la triste notizia: le lancette si sono nuovamente spostate, stavolta a 90 secondi all'ora del giudizio, che è quindi sempre più vicina. La guerra in Ucraina, la pandemia da Coronavirus, l'inquinamento e la minaccia della bomba nucleare fanno presagire l'arrivo di una catastrofe.

Questo simbolico strumento ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla gravità e sulla necessità di adottare misure concrete per prevenire un tale disastro. Siamo tutti responsabili di agire per il bene del nostro Pianeta e delle future generazioni.

Le lancette possono fare un salto indietro: ecco come aiutare il nostro Pianeta

L'emergenza del Pianeta si riferisce alla crisi ambientale che il nostro mondo sta vivendo, causata principalmente da una serie di fenomeni distruttivi che minacciano la sopravvivenza della Terra e delle specie che lo abitano.

In particolare, si deve prestare particolare attenzione a ciò che compriamo e utilizziamo, e non parlo solo di oggetti, bensì anche di alimenti. Qui trovi una piccola lista di cose che pensavi fossero sostenibili, ma che in realtà non lo sono.

Inoltre, diverse sono le attività umane che contribuiscono all'emissione di gas serra nell'atmosfera, uno dei fattori che più mette a rischio il nostro mondo. Tra queste:

  1. La produzione di energia elettrica, a partire dai combustibili fossili come il carbone, il petrolio e il gas. Questo include anche il trasporto come l'uso di automobili, camion e aerei. Una valida alternativa è quella di optare per energie rinnovabili che derivano da fonti naturali, come la luce del sole e l'aria, per alimentare la corrente.

  2. L'agricoltura e l'allevamento influiscono negativamente sull'ambiente attraverso la produzione di metano da parte degli animali e l'utilizzo di fertilizzanti azotati sulle piantagioni. Per quest'ultimo punto è importante prendere in considerazioni le api, le quali sono essenziali per l'agricoltura sostenibile poiché contribuiscono a mantenere la fertilità del suolo riducendo la dipendenza dai pesticidi.

    Le api sono fondamentali per l'ecosistema globale e per la nostra sopravvivenza, in quanto svolgono un ruolo cruciale nella fecondazione delle piante. Grazie al loro volo da fiore in fiore, trasferiscono il polline dai maschi ai fiori femminili, consentendo alle piante di produrre frutti e semi. Circa il 75% delle colture alimentari del mondo dipendono dalla fecondazione da parte delle api, per questo si deve diminuire l'utilizzo di pesticidi che mette a rischio la loro vita. Adotta un alveare e aiuta questa specie essenziale al mondo a sopravvivere.

  3. Il disboscamento e la conversione delle foreste in altre attività utili all'uomo sono dannose poiché i polmoni verdi sono importanti serbatoi di carbonio. Inoltre, questa attività stermina gli habitat degli animali e delle piante, riducendo la biodiversità delle specie presenti in un'area e causando effetti negativi sull'intero ecosistema.
     

Sono molte le attività umane responsabili del cambiamento climatico e dei problemi ambientali associati. Ridurle richiede un impegno globale che può cambiare le sorti dell'orologio. Ognuno di noi ha il potere di fare la differenza e contribuire a mitigare l'emergenza del pianeta, proteggendo così la vita sulla Terra.

Giornata mondiale dell'orso polare: salviamo il Re del Nord

Torniamo ai meravigliosi orsi polari. Questa giornata si celebra in concomitanza al periodo in cui le mamme e i cuccioli di questa specie sono nelle loro tane, ed è stata istituita con l'obiettivo di ricordare a tutti che purtroppo questi sono stati inseriti nella lista degli animali a rischio di estinzione.

Ribattezzati i "Re del Nord" svolgono un ruolo essenziale al vertice della catena alimentare artica. Si nutrono principalmente di foche, ma anche trichechi e uccelli marini, questo significa che hanno un impatto significativo sulla regolazione delle popolazioni di questi animali, mantenendo un equilibrio naturale tra gli ecosistemi artici.

Tuttavia, l'habitat naturale di questo prezioso essere vivente è attualmente minacciato dal riscaldamento globale. A differenza dell'orso bruno, il polare durante l'inverno non va in letargo, bensì caccia in quanto la superficie del ghiaccio è più estesa. Ma l'aumento delle temperature globali sta causando la fusione dei ghiacciai e il conseguente innalzamento del livello del mare. Questo comporta la riduzione delle aree di caccia per gli orsi polari, rendendo difficile per loro ottenere cibo sufficiente alla sopravvivenza.

In conclusione, la Giornata Mondiale dell'Orso Polare ci ricorda l'importanza di proteggere gli animali che convivono con noi su questo Pianeta e di adottare azioni concrete per preservare i loro habitat naturali. Solo così possiamo garantire che gli orsi polari e altre specie che dipendono da questi ecosistemi sopravvivano, evitando di far spostare avanti sempre più le lancette del temuto orologio dell'apocalisse.


icona-viola Autore articolo: Viola C.

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