Giornata della Memoria: 3 luoghi da visitare per non dimenticare
In occasione della Giornata della Memoria, 27 gennaio, istituita nel 2005 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ho pensato di raccontare brevemente una delle pagine di storia più terribili che siano mai state scritte. Molti sono i luoghi che si sono resi palcoscenico di tali atrocità e in ricordo di tutte le vittime della Shoah ho deciso di menzionare i tre campi di concentramento più conosciuti, integrando una breve guida su come visitarli.
«Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla», citava il politico e filosofo britannico Edmund Burke. Pertanto, questa non va considerata solo una giornata in ricordo delle vittime, ma un'occasione di riflessione su un evento che non può e non deve essere dimenticato.
Perché il 27 gennaio ricorre la Giornata della Memoria?
La data scelta per commemorare le vittime della Shoah ha una motivazione ben precisa: il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa liberano il campo di concentramento di Auschwitz, rivelando al mondo intero le orribili conseguenze dell'Olocausto e gli strumenti di tortura adoperati dai nazisti per compierle.
Circa 10 giorni prima, le SS decidono di fuggire e comincia una vera e propria marcia della morte, trascinando con loro tutti i prigionieri sani per evitare che testimonino le atrocità loro inflitte: molti di questi saranno poi assassinati brutalmente.
Il primo Paese che dopo la guerra decise di istituire il 27 gennaio come giornata di commemorazione è proprio la Germania, nel 1996. L'Italia la seguirà quattro anni dopo.
Facciamo un passo indietro: perché nascono i campi di concentramento?
Nel 1933 Hitler viene nominato cancelliere tedesco e la sua salita al potere determina l'inizio della persecuzione. Da quell'anno fino al 1945 le Potenze dell'Asse realizzano più di 40.000 campi di concentramento, sterminio, lavoro e detenzione, destinati ad annientare definitivamente ebrei, sinti, oppositori del regime, prigionieri di guerra, rom, omosessuali, testimoni di Geova e altre persone considerate di razza non pura dal regime nazista.
In questi anni i lager vengono utilizzati anche come base per laboratori sperimentali, dove i deportati diventano delle vere e proprie cavie umane. Nel 1942 viene concepita la "soluzione finale" per accelerare i tempi di sterminio e cancellarne ogni singola traccia, realizzando camere a gas e forni crematori. Il campo di Birkenau era dotato di 4 di queste camere, mascherate come docce, nelle quali venivano uccise circa seimila persone al giorno.
Prima di iniziare la marcia verso ovest i Tedeschi decidono di distruggere le testimonianze dei loro atti, partendo dai registri dove erano contenuti i dati di ingresso e decesso dei prigionieri, i magazzini e i forni, ritenute prove schiaccianti dei loro reati.
"...nessuno di voi rimarrà per portare testimonianza, ma se anche qualcuno scampasse, il mondo non gli crederà. Forse ci saranno sospetti, discussioni, ricerche di storici, ma non ci saranno certezze, perché noi distruggeremo le prove..." Queste furono le parole pronunciate dai soldati delle SS e riportate in "Gli assassini sono fra noi" di Simon Wiesenthal.
Tuttavia, i Sovietici una volta arrivati ad Auschwitz trovarono centinaia di migliaia di abiti maschili e femminili, 43.525 paia di scarpe, più di 6 tonnellate di capelli, pronti per essere spediti in una ditta che li utilizzava per imbottire i vestiti, e altri oggetti personali sequestrati all'arrivo nei campi: tutte prove inconfutabili dei loro atti.
Dachau, Germania (1933)
Questo è uno dei primi campi nazisti di concentramento realizzati. Aperto nel marzo del 1933, poco dopo l'ascesa al potere di Hitler, era un'ex fabbrica di munizioni della Prima Guerra Mondiale. Destinato principalmente ai prigionieri politici iscritti al Partito Comunista, e a chiunque si opponesse al regime, Dachau rimase operativo molto a lungo, cioè fino alla liberazione da parte degli Alleati il 29 aprile 1945.
Nel 1965, vent'anni dopo, diventa luogo di commemorazione. Al suo interno si trova il museo dove sono esposte fotografie, oggetti personali, documenti e diverse testimonianze.
Il campo dista soli 13 km dalla città di Monaco, l'ingresso è gratuito e la visita dell'intero complesso dura circa tre ore. Si consiglia un tour con una guida specializzata che possa aiutare a comprendere ciò a cui si sta assistendo. In alternativa, al Centro Informazioni sono disponibili delle audioguide anche in lingua italiana.
La prenotazione non è necessaria, tuttavia suggerisco di arrivare al mattino presto per evitare l'affollamento delle ore di punta.
Mauthausen, Austria (1938)
Mauthausen è situato in Austria, nei pressi della città di Linz, ed è il primo campo costruito al di fuori dei confini della Germania. Aperto nel 1938 è noto per le condizioni estremamente inumane in cui vivevano i detenuti. Qui ne furono uccisi oltre 120.000 la maggior parte di questi erano ebrei.
All'interno del lager sono presenti sale destinate ad esperimenti umani, camere a gas e forni crematori. Liberato dalle truppe americane il 5 maggio 1945, oggi è un luogo di memoria e un importante simbolo dell'Olocausto.
La visita è sempre gratuita, mentre è necessario versare un piccolo contributo di 3€ per l’audioguida. Qui puoi trovare tutte le informazioni riguardo alla visita al campo di Mauthausen.
Oltre ai luoghi precedentemente elencati è presente un museo con foto e video che testimoniano le atrocità commesse durante il regime nazista. Inoltre, è possibile visitare le baracche, i dormitori e il dirupo da cui venivano violentemente gettati i prigionieri.
Prima di diventare una meta tanto triste, questa era una cittadina nel centro dell’Austria molto apprezzata. La seconda guerra mondiale l'he resa però associabile esclusivamente agli atti orribili qui compiuti.
Auschwitz - Birkenau - Monowitz, Polonia (1940)
Auschwitz è stato un complesso di lager nazisti durante la seconda guerra mondiale, situato a Oswiecim, in Polonia, è il più grande campo di sterminio dell'Olocausto. La maggior parte dei detenuti morirono nelle camere a gas o a causa delle condizioni disumane in cui erano costretti a vivere. Il numero esatto delle vittime ad Auschwitz non è noto con certezza, ma si stima che tra 1 e 1,5 milioni di persone siano state uccise lì.
- Auschwitz I: costruito nel 1940, quindi il primo del complesso, era il campo principale in cui venivano rinchiusi i "nemici" del regime.
- Auschwitz II Birkenau: qui erano detenute, e morirono, il maggior numero di persone. Al suo interno venne sperimentato per la prima volta il gas Zyklon B, con cui tolsero la vita a migliaia e migliaia di ebrei.
- Auschwitz III Monowitz distante 7 km dal complesso principale, fu operativo dal 31 ottobre 1942. Ad oggi, non è possibile visitarlo in quanto distrutto. Primo Levi arrivò ad Auschwitz nel febbraio 1944. Fino al gennaio 1945 fu internato ad Auschwitz III- Monowitz, che egli descrive nel suo libro più celebre "Se questo è un uomo".
Oggi, anche questo è un importante luogo di memoria aperto al pubblico. Una volta atterrato a Cracovia, ti basterà salire su un bus o un treno per raggiungere il campo, che dista 70 km dalla città. Anche in questo caso l'ingresso è gratuito, è obbligatoria però la prenotazione, con largo anticipo, in quanto a numero chiuso. È possibile effettuare la visita liberamente senza guida, ma solo in determinati orari del giorno. Auschwitz 1 e Birkenau sono distanti 3 km circa e tra essi ci sono navette gratuite che fanno da spola avanti e indietro. È possibile effettuare il percorso anche a piedi, la durata è di 40 minuti circa.
Le visite in ogni campo sono sconsigliate ai minori di 14 anni, la responsabilità è comunque a carico dei genitori. Si prega di mantenere un comportamento decoroso, in particolare evitando di scattare fotografie inopportune in un luogo di commemorazione tanto atroce. È vietato l'ingresso a animali (fanno eccezione i cani guida), cibo e bevande; non è permesso fumare. Si sconsiglia fortemente anche di indossare abiti inappropriati e tacchi, a causa del terreno che risulta spesso motoso. Ogni luogo sopra citato ha una pagina web dedicata con tutte le informazioni, regolamento e pratiche di prenotazione.
Oltre a visitare tutti questi luoghi, consiglio di rimanere ulteriormente informati leggendo libri sull'Olocausto, documentari e interviste. Questo atroce momento storico non può e non deve ripetersi, e per fare ciò si deve ricordare ascoltando e guardando tutte le testimonianze che negli anni ci sono state rilasciate.
"L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria" - Primo Levi, "Se questo è un uomo".
27 gennaio 1945: per non dimenticare, mai.
Autore articolo: Viola C.